IMPERMEABILIZZAZIONE PER RECUPERO DELLA PIENA CAPACITÀ DEI BACINI DI ACCUMULO IRRIGUO NELLE LOCALITÀ FUSCAGNA E SANTO STEFANO DEL PIANO IN COMUNE DI CITTÀ DI CASTELLO
Progettazione Definitiva, Progettazione Esecutiva e CSP
LOCALITÀ FUSCAGNA DEL PIANO IN COMUNE DI CITTÀ DI CASTELLO
Il serbatoio di Fuscagna in Comune di Città di Castello (PG) fu realizzato dalla Regione dell’Umbria negli anni ’80 per il servizio irriguo della zona agricola Tevere II. La vasca ha un volume di circa 68.000 m3 e originalmente era alimentata da una tubazione DN 400 mm che si origina dalla traversa e opera di presa in loc. S. Giovanni.
Negli anni ’90, con il completamento dell’invaso di Montedoglio sull’alto bacino del f. Tevere, l’intera valle Teverina fu dotata di un vasto sistema di distribuzione irriguo in pressione. La dorsale che si origina dal suddetto invaso alimenta lungo il suo tracciato una serie di vasche di compenso che dominano i sottostanti perimetri irrigui. Il serbatoio esistente di Fuscagna è stato inserito nel nuovo schema e servito dalla nuova rete soggiacente il serbatoio n. 12. Da esso si origina la rete di ripartizione a servizio dei comizi irrigui dalla quale si diparte una tubazione DN 250 che va ad alimentare la vasca Fuscagna (Vedi Elab. MPT401).
Il serbatoio di Fuscagna venne ultimato in tutte le sue parti ed è in esercizio, sebbene il suo riempimento, alla quota di max. invaso di 314.50 msm sia impedito da una perdita che si arresta al raggiungimento della quota idrica di circa 313,00 nsm circa. Il serbatoio viene anche utilizzato, in stagione non irrigua, con finalità ricreative e sportive, che l’Ente ha concordato con un’Associazione locale di pescatori sportivi che ne garantisce la manutenzione ordinaria per pulizia e sfalciamento della vegetazione spontanea.
Per ripristinare la capacità d’invaso l’Ente gestore, ex Comunità Montana alta Umbria e ora Regione Umbria Agenzia Forestale Regionale, con il presente progetto, prevede l’impermeabilizzazione della vasca, mantenendo la duplice alimentazione sia dallo schema Montedoglio che dalla traversa S. Giovanni.
L’intervento previsto teso a ripristinare la funzionalità dell’opera e l’adeguamento strutturale ed impiantistico dei manufatti di pertinenza prevede:
- impermeabilizzazione della vasca;
- rifacimento in unico manufatto in c.a. delle funzioni di partenza e scarico;
- ripristino del manufatto di arrivo da S. Giovanni con valvola a galleggiante;
- smontaggio e re-installazione delle esistenti pompe sommerse provviste di inverter;
- cavi di allaccio all’esistente impianto elettrico;
- realizzazione della tubazione di scarico.
LOCALITÀ SANTO STEFANO DEL PIANO IN COMUNE DI CITTÀ DI CASTELLO
L’intervento di progetto interessa la vasca di compenso posto in loc. S. Stefano, in Comune di Città di Castello (PG), che fa parte dello schema irriguo esistente sotteso agli invasi di Montedoglio e del Chiascio, realizzati sin dagli anni ’90. Le reti irrigue tubate che si originano dai serbatoi comprensoriali lungo l’adduzione di Montedoglio, sono gestiti dalla Ex-Comunità Montana Alta Umbria ora Agenzia Forestale Regionale, mentre gli invasi e l’adduzione principale dall’Ente Acque Umbre-Toscane.
L’intervento risponde allo sviluppo delle dotazioni infrastrutturali al servizio delle imprese agricole e forestali per incrementare l’accumulo e la riserva di acque superficiali disponibili nella stagione di maggiore piovosità (Ottobre – Marzo) da utilizzarsi nella stagione irrigua estesa tra i mesi di Maggio e Settembre. L’obiettivo perseguito è quello previsto nella Misura di realizzazione di serbatoio di accumulo con volume utile inferiore ai 250.000 m3.
Il serbatoio di S. Stefano del Piano in Comune di Città di Castello (PG) fu realizzato dalla Regione dell’Umbria negli anni ’80 per il servizio irriguo della zona agricola della fraz. di Regnano. La vasca ha un volume di circa 100.000 m3 e originalmente era alimentato da una tubazione DN 400 mm che si origina dalla traversa e opera di presa in loc. S. Giovanni. Negli anni ’90, con il completamento dell’invaso di Montedoglio sull’alto bacino del f. Tevere, l’intera valle Teverina fu dotata di un vasto sistema di distribuzione irriguo in pressione. La dorsale che si origina dal suddetto invaso alimenta lungo il suo tracciato una serie di vasche di compenso che dominano i sottostanti perimetri irrigui. Il serbatoio esistente di S. Stefano è stato inserito nel nuovo schema e servito dalla nuova rete soggiacente il serbatoio n. 11. Da esso si origina la rete di ripartizione a servizio dei comizi irrigui dalla quale si diparte una tubazione DN 250 che va ad alimentare la vasca S. Stefano.
Sebbene il serbatoio di S. Stefano venne completato, non entrò mai in esercizio in quanto si lamentarono, sin dal collaudo, problemi di tenuta idraulica che ne pregiudicarono l’utilizzo. L’opera fu pertanto abbandonata per decenni e, allo stato attuale, si presenta in condizione di forte degrado. L’Ente gestore, ex Comunità Montana alta Umbria e ora Regione Umbria Agenzia Forestale Regionale, ne ha previsto il completo ripristino, mantenendo la duplice alimentazione sia dallo schema Montedoglio che dalla traversa S. Giovanni.
L’intervento previsto teso a ripristinare la funzionalità dell’opera e l’adeguamento strutturale ed impiantistico dei manufatti di pertinenza prevede:
- impermeabilizzazione della vasca;
- rifacimento in unico manufatto in c.a. delle funzioni di arrivo, partenza e scarico;
- nuovo impianto di sollevamento con pompe ad asse verticale provviste di inverter;
- ripristino della utenza elettrica e adeguamento dell’impianto elettrico;
- riattivazione della consegna ENEL in MT con trasformazione a carico dell’Ente;
- riprofilatura delle canalizzazioni di scarico e di guardia;
- intervento per uso promiscuo dell’opera a fini pesca sportiva.
Committente: AFOR Umbria
Importo delle opere: € 2.942.368,54
Anno: 2019 – 2022