Qual è la differenza tra architetto e ingegnere?
L’ingegnere e l’architetto molto spesso lavorano a stretto contatto e svolgono mansioni complementari per portare a termine progetti edili e di altro genere.
Pur avendo competenze molto simili, l’architetto si concentra più sull’estetica, mentre l’ingegnere è più orientato verso la sicurezza e la funzionalità della struttura.
Il mondo dell’architettura e quello dell’ingegneria sono realtà che, molto spesso, si intersecano dando luogo a collaborazioni di successo.
Se non si conosce la differenza tra le mansioni svolte da architetto e ingegnere, può capitare di confondere i due ruoli.
Entrambe le professioni ruotano attorno al concetto di progettazione.
Ognuno dei due ruoli si concentra sulla progettazione, una fase fondamentale del processo lavorativo.
Cosa accomuna i due ruoli lavorativi?
- predisposizione per le materie scientifiche: l’architetto possiede competenze matematiche, geometriche e tecniche. Questa conoscenza scientifica avvicina la professione dell’architetto a quella dell’ingegnere, che si basa principalmente sui calcoli matematici e sugli studi di fattibilità relativamente ai vari progetti.
- creatività: in entrambe le professioni si presuppone che ci sia alla base un pensiero creativo che permetta di presentare ogni volta idee e progetti nuovi.
- comunicazione efficace: è importante che il professionista sappia comunicare in maniera efficace con clienti e collaboratori.
- contesto lavorativo: spesso le due professioni si trovano a lavorare in contesti molto simili
La principale differenza tra ingegnere e architetto è l’attività che svolgono quotidianamente.
L’architetto è il professionista che progetta e dà vita ad opere architettoniche di vario genere, non solo in ambito edile.
In questo mestiere si prevede la conoscenza di materie scientifiche come matematica, progettazione e geometria e materie umanistiche e creative, come storia dell’arte, restauro e disegno.
L’ingegnere, invece, studia il progetto fornito dall’architetto o progetta in prima persona strutture edili, meccaniche, informatiche o di altro genere, realizzando disegni tecnici.
L’ingegnere ha lo scopo di verificare gli elementi strutturali del progetto, assicurandone sicurezza e funzionalità.
Per diventare architetto, bisogna scegliere tra i corsi di laurea in Architettura, Urbanistica o Disegno industriale. Al loro interno esistono vari indirizzi come:
- Ingegneria Edile-Architettura
- Architettura del paesaggio
- Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale
- Conservazione e restauro dei beni culturali
Per accedere ai corsi di laurea è necessario superare un test di sbarramento, perché le facoltà di Architettura sono sempre a numero chiuso.
Dopo aver conseguito il titolo, è possibile frequentare una scuola di specializzazione di Architettura.
Per ottenere l’abilitazione, si deve sostenere l’esame di Stato:
- chi ha una triennale in Architettura sosterrà l’esame per iscriversi alla sezione B dell’Albo, riservata agli architetti junior.
- chi ha una magistrale in Architettura, invece, sosterrà l’esame per iscriversi alla sezione A dell’Albo come architetto.
Successivamente, ci si potrà iscrivere all’Albo dell’Ordine degli Architetti o degli Ingegneri della propria città.
L’architetto deve necessariamente conoscere:
- le tecniche e gli strumenti di progettazione
- la fisica tecnica e ambientale
- le normative in materia di costruzione e gestione dei cantieri
- i software di disegno specializzati
- i principi e gli elementi di ingegneria
Per poter esercitare la professione di Ingegnere è necessario possedere una laurea magistrale o quinquennale.
La laurea Triennale in ingegneria rappresenta il primo gradino per arrivare al traguardo.
La normativa del MIUR prevede che le triennali di ingegneria sono suddivise in tre macro aree:
- Ingegneria Civile e Ambientale (L-7)
- Ingegneria dell’informazione (L-8)
- Ingegneria Industriale (L-9)
Per poter ottenere l’abilitazione a svolgere la libera professione, è necessario iscriversi all’Ordine Professionale degli Ingegneri. L’iscrizione si può effettuare solo previo superamento dell’esame di Stato.