La Fotogrammetria è una tecnica che determina forma e posizione di oggetti, partendo da due fotogrammi distinti che riprendono lo stesso oggetto.
Il ramo della fotogrammetria che interessa il rilievo di edifici e costruzioni si chiama fotogrammetria architettonica.
Questa tecnica, nata per i rilievi architettonici, è attualmente utilizzata per il rilevamento topografico del territorio.
E’ diventata una delle tecniche di acquisizione dei dati del territorio tra le più affidabili, economiche e precise. Essa è molto utile nell’analisi dei cambiamenti del territorio. L’avvento di queste tecnologie ha reso obsolete le vecchie apparecchiature ottiche.
La tecnica è stata utilizzata in vari ambiti:
- in passato, era utilizzata principalmente in ambito bellico e nella cartografia
- ora è utilizzata nell’architettura, ingegneria, geologia e archeologia, ed anche per individuare petrolio nel sottosuolo
La fotogrammetria si divide in vari tipi:
- Microfotogrammetria
Si utilizza in laboratorio, mediante stereoimmagini (foto classiche o digitali) ricavate con stereomicroscopi di base 6 cm. Si utilizza inmedicina, chirurgia, scienze naturali (es. paleontologia).
- Fotogrammetria
E’ utilizzata per il rilevamento su distanze da 1m a 30m, con basi stereometriche da 0,30m, 1,20m ed oltre.
Si utilizza negli studi per lo sviluppo urbanistico di aree dismesse, indagini strutturali di edifici ed infrastrutture, studi antropologici e zootecnici, indagini giudiziarie, restauro artistico di sculture e monumenti, rilievo di incidenti stradali, ecc.
- Fotogrammetria Architettonica
Si utilizza per rilevare la forma, le dimensioni e la posizione di un elemento architettonico.
- Fotogrammetria Terrestre
E’ la tecnica utilizzata per rilevare pareti rocciose a picco od a strapiombo, là dove nessun aeroplano potrebbe operare. Le basi stereometriche variano dai 5 m ai 100 m; le distanze fra le camere ed il terreno sono comprese fra 50 m ed oltre un chilometro.
Viene utilizzato per rilievi geo-stratigrafici strutturali di pareti a picco, mappature di alta precisione per lo studio dell’imposta delle dighe, degli sbarramenti, dei ponti, ed anche il controllo della variazione della freccia d’incurvamento dei grandi ponti sospesi.
- Fotogrammetria aerea
Questa tecnica viene realizzata montando delle apparecchiature fotografiche su aerei che volano al di sopra del territorio da osservare.
A seconda dell’estensione dell’area da rilevare e della scala di rappresentazione richiesta si passa da altezze di 300 metri ad un massimo di 20.000 metri.
- Fotogrammetria satellitare
Viene realizzata dai satelliti meteorologici o Space Shuttle per lo studio delle risorse terrestri. Questa tecnica è utilizzata principalmente per aree estese.
- Fotogrammetria da UAV
Questa tecnica è utilizzata principalmente per aree non particolarmente estese e può affiancare la fotogrammetria architettonica per il rilievo di edifici ed infrastrutture.
A seconda delle attrezzature utilizzate è possibile anche differenziare la tecnica in base ai dati in uscita. In questo caso si divide in:
- Fotogrammetria tradizionale, tecnica che fornisce i dati attraverso un supporto fotografico tradizionale.
- Fotogrammetria digitale, tecnica in cui i dati in uscita sono digitalizzati.
La tecnica avviene in tre step:
- Analisi dell’oggetto
- Posizionamento dei marker o GCP
- Acquisizione immagini
La Fotogrammetria, dunque, permette di identificare la posizione spaziale di tutti i punti d’interesse dell’oggetto considerato.